Archeologia e turismo esperienziale nel cuore dell’Umbria
Perugia è etrusca e degli etruschi conserva ancora molto: alcuni dei luoghi fondamentali che ne hanno formato il carattere e modellato gli spazi che la città vive ancora oggi. Quale modo migliore di entrare in città se non attraverso una delle due principali porte che i fondatori della città di Phersna (il nome etrusco di Perugia, prima di diventare in latino Perusia) hanno costruito?
Probabilmente dei perugini avrete sentito dire che sono chiusi e le mura innalzate dagli etruschi per proteggere la città avranno sicuramente dato il loro contributo a questa storia.
Se deciderete di arrivare a Perugia per la via più impervia, una ripidissima salita chiamata via del Bulagaio, a nord-est della città, potrete vedere con i vostri occhi le antiche mura che corrono per un lungo tratto, interrotte da una delle porte più belle che gli antichi ci hanno lasciato: l’Arco Etrusco, conosciuto anche come arco di Augusto, oppure Trionfale, o Porta Tezia, Porta Vecchia, Porta Borea, Porta della Penna, o giustamente, Porta Pulchra.
Dalla sua costruzione nel III sec. a.C. in poi, fu testimone di eventi importantissimi della vita perugina, a partire dal Bellum Perusinum (41-40 a.C.), di cui l’iscrizione “AUGUSTA PERUSIA” ne è il ricordo lasciato dal vincitore, Augusto appunto, che dopo aver fatto saccheggiare e incendiare la città, restaurò l’arco.
La maestosità e l’imponenza dell’Arco Etrusco sarà ancora più tangibile quando lo attraverserete per percorrere un’altra salita che vi porterà nel cuore della città, alle spalle della Cattedrale. Ma potrete decidere anche una strada meno faticosa, quella che affianca le mura etrusche e che vi regalerà uno degli scorci più belli dell’Umbria al tramonto.
Quelli che preferiranno accedere da sud, con meno salite e più scale mobili, potranno passare invece attraverso Porta Marzia.
Per arrivare qui dovrete percorrere un paio di curve di Viale Indipendenza, una piccola salita – eh, sì, ci piacciono! – e dopo qualche metro a sinistra, troverete la porta. La posizione che occupava nel III sec. a.C. era diversa da come la vediamo oggi: nel 1540 venne distrutta e parzialmente ricostruita con lo stesso orientamento dal Sangallo, in uno dei bastioni della Rocca Paolina, che stava costruendo.
Porta Marzia conserva in parte i rilievi che la decoravano con eleganza e che dovevano rappresentare al meglio la città agli occhi di chi proveniva da Roma. Prima di attraversarla, vi perderete nei dettagli degli altorilievi (Giove, i Dioscuri con i cavalli e figure femminili) che si alternano ai bassorilievi.
Una volta oltrepassata sarete catapultati nel Medioevo. Per arrivare alla Perugia di oggi, camminerete per i vicoli di quello che, prima della costruzione della Rocca, era il quartiere dei Baglioni, i Signori di Perugia. Ma qualche traccia dei più antichi abitanti la potrete scovare anche qui: prima di continuare a salire con la scala mobile, in uno dei tanti spazi in penombra, è ancora visibile un tratto delle mura etrusche che circondavano la città, dandole la particolare forma di trifoglio.