Manuel Santoro è abruzzese di Montesilvano, ma con il cuore in Spagna. Blogger e animatore di www.iviaggidimanuel.com e blogger friend di Brickscape, accompagnatore Turistico con laurea magistrale in Management delle Imprese di Sport e Turismo, gira il mondo con il suo fedele zaino in spalla. Abbiamo colto l’occasione per conoscerlo meglio e fargli qualche domanda.

Come è nata la tua passione per i viaggi?

Credo di averla sempre avuta. Ricordo come fosse ieri quando da bambino sfogliavo con ammirazione un libro sulle meraviglie naturali nel mondo e con la mia testa immaginavo sempre di teletrasportarmi in quei luoghi. E poi Overland, in televisione. Rimanevo sveglio fin quando la trasmissione non terminava.

Giri il mondo con lo zaino in spalla ormai da molti anni. Qual è stato il tuo viaggio più bello?

Il mio viaggio più bello è stato quello fatto alla fine del 2011 ed è lo stesso che mi ha regalato l’idea di aprire il mio blog. In solitaria, per oltre due mesi ho attraversato il Sud America toccando Perù, Bolivia, Cile e Argentina.

E quale è stato l’esperienza di viaggio più affascinante che ti è capitato di fare?

Senza dubbio il trekking di otto giorni nel regno buddhista del Mustang, in Nepal. Arrivando nella capitale, Lo Manthang, siamo stati accolti dal principe nel suo Palazzo Reale.

Sul tuo blog www.iviaggidimanuel.com, hai scritto che sei un pianificatore maniacale, quando sei in procinto di metterti in viaggio. Quali sono le tue letture preferite? E quali sono le guide che scegli?

La Lonely Planet è la mia “bibbia”. Il primo passo è quello di legge ogni minimo particolare le guide con attenzione cominciando a pianificare tappe e destinazioni. Il secondo step è quello di consultare il web alla ricerca di località fuori dai principali itinerari turistici. Verrà fuori un itinerario che spesso riesco a cambiare in corso d’opera, durante il viaggio.

Parliamo della tua regione: l’Abruzzo. Quali sono le mete meno battute che consiglieresti di visitare?

In generale è tutto l’Abruzzo in sé ad essere poco valorizzato. Consiglierei di trascorrere una settimana nella mia regione, coniugando il mare alle bellezze montane. Il miei luoghi preferiti? Il borgo di Santo Stefano di Sessanio e il castello di Rocca Calascio.

Sei accompagnatore Turistico con tanto laurea magistrale in management delle Imprese di Sport e Turismo, quindi sei un insider nel settore incoming e outgoing. Quali sono – per te – le cose che funzionano nel turismo italiano e quelle che proprio non vanno?

 L’Italia ha la fortuna di avere sul suo territorio bellezze culturali, storiche e naturali che tutti c’invidiano. L’errore più grande è quello di vivere di rendita. Qualsiasi realtà avrebbe periodicamente bisogno di rinnovarsi, è quello che dovrebbe fare l’Italia all’estero mostrando un’immagine di sé differente in grado di attirare segmenti differenti di turisti.

 

Dove nasce la tua passione per la scrittura e quali sono le tue principali fonti d’ispirazione in termini di libri, riviste e quant’altro?

Più che una vera passione è la voglia di mettere a disposizione ai miei lettori preziose informazioni per facilitare l’organizzazione di un viaggio. Non ho particolari ispirazioni ma durante il tempo libero leggo qualsiasi libro che racconti diari di viaggio. Nella mia libreria è possibile trovare libri di guru del viaggio come Tiziano Terzani o Colin Thubron insieme a pubblicazioni di semplici viaggiatori.

Cosa ne pensi del turismo esperienziale?

In una domanda precedente dicevo di come l’Italia avrebbe bisogno di rinnovarsi mostrando un’immagine di sé differente. Il turismo esperienziale potrebbe essere proprio l’arma da sfruttare in quando indubbio come questo sia proprio il trend del momento.