Marco Tamborrino è il 50% del duo che gestisce il blog www.viaggiascrittori.com. Assieme a Chiara scrive e fotografa la realtà dei propri viaggi. Attraverso i loro racconti, coinvolgono un pubblico appassionato e attento. I #viaggiascrittori sono un blog che, alla fine, è anche una storia di vita, di letture e di molto altro.
Marco, come è nata la tua passione per i viaggi?
La mia passione per i viaggi è nata principalmente grazie a Instagram. Quando ho scoperto il social fotografico, non pensavo che mi avrebbe messo voglia di viaggiare e scoprire nuovi luoghi. Instagram è diventato anche una scusa per visitare bellissimi posti proprio dietro casa, o più in generale nella mia regione. Lì ho iniziato a capire quanto il viaggio fosse una grande occasione di arricchimento culturale, e non ho più smesso.
E il viaggio più importante della tua vita?
Quello di qualche anno fa, con Chiara, in Valle d’Aosta. Abbiamo trascorso cinque giorni a Valtournenche, ed è stato il nostro primo viaggio insieme. Abbiamo capito che viaggiare in due ci piace, che i nostri ritmi coincidono e che amiamo i luoghi immersi nella natura e poco chiassosi. Per questo lo considero il viaggio più importante.
In che modo hai conosciuto Chiara, tua partner nel blog http://www.viaggiascrittori.com e anche nella vita?
Ho conosciuto Chiara su Facebook. Avevamo in comune la passione per i libri e per la scrittura, così abbiamo deciso di incontrarci “dal vivo”. Così la nostra amicizia virtuale si è trasformata in una relazione che dura da quasi cinque anni.
Cosa vi ha portato a mettere in piedi un blog?
Come tanti altri blog, anche il nostro è nato un po’ per gioco. Io e Chiara eravamo appena stati a Firenze, e ci è venuta voglia di raccontare quella giornata. Così sono nati i viaggiascrittori. Andando avanti, ci siamo accorti che un blog può dare molte soddisfazioni, se tenuto e aggiornato con impegno.
Che cosa state imparando da questa esperienza?
Sicuramente abbiamo imparato tantissimo sulla scrittura per il web. Prima di aprire il blog non avevamo idea di quanto potessero essere diverse la prosa di un romanzo e quella di un articolo online. Il web ha regole rigide e ben precise, che vanno rispettate se si desidera essere letti.
Un’altra cosa che stiamo imparando è l’importanza del legame che si è venuto a creare tra turismo e internet. Ormai la promozione turistica non può più ignorare l’esistenza del web e dei social network, e questo significa che bisogna imparare a valorizzare le destinazioni turistiche attraverso internet, il che non sempre è facile e immediato.
Studi norvegese e ami i luoghi deserti, un paio di cose che ci fanno supporre che tu ami la letteratura nordica (il tema dell’isolamento e del vagabondaggio è un luogo letterario comune da quelle parti). Hai degli scrittori norvegesi preferiti?
A questa domanda è impossibile non rispondere Knut Hamsun. Nonostante sia stato uno scrittore estremamente prolifico e che si è occupato di diverse tematiche, il suo libro che ho preferito è Pan, proprio un romanzo sull’isolamento e i luoghi deserti. Oltre ad Hamsun ho una grande passione per i drammi borghesi di Ibsen.
I termini di scrittura e viaggi, quali sono i tuoi riferimenti letterari?
Innanzitutto Cormac McCarthy. Oltre a essere il mio scrittore preferito in assoluto, la maggior parte dei suoi romanzi parlano proprio del rapporto tra viaggio e racconto, usando come espediente difficili storie di formazione. Poi ho una particolare passione per la letteratura post-coloniale. Il viaggio è una tematica fondamentale di questo filone letterario, in quanto gli autori in questione si sono spesso trovati costretti a emigrare in altri paesi. Tra questi ricordo Buchi Emecheta, V.S. Naipaul, Abdulrazak Gurnah e Taiye Selasi.
Qual è il viaggio dei tuoi sogni, che devi ancora fare e al quale stai pensando da anni?
Senza dubbio la Norvegia. Dopo aver studiato questa lingua per 3 anni, è strano non essere stato nel paese in cui è nata. Voglio che il mio viaggio in Norvegia sia perfetto e che duri più tempo possibile. Spero di poter andarci presto!
Ami le serie televisive. Qual è la tua preferita al momento?
Ho un debole per The Leftovers, di cui tra pochi mesi uscirà la terza e ultima stagione. È un dramma americano targato HBO. Lo adoro perché lo trovo molto intenso e d’impatto, senza scadere in banalità come tante altre serie tv drammatiche.
Che cosa ne pensi del turismo esperienziale?
Penso che il turismo esperienziale sia un ottimo modo per entrare in contatto con tutto ciò che concerne l’offerta turistica di una zona. Avere esperienze positive, siano esse sportive o enogastronomiche, è fondamentale per il turista. Se le esperienze soddisfano la sua richiesta, il turista potrebbe tornare, legando inoltre l’esperienza avuta a quella precisa zona.