Alla scoperta di Montefalco con Benozzo e Perugino, in Umbria. Un luogo magico, dove arte e territorio si incontrano per creare un luogo ideale per il Turismo Esperienziale, alla maniera di Brickscape. Marta Ercoli – blogger di TuQui.it – ci fa conoscere un angolo meraviglioso della sua terra.
Alla scoperta di Montefalco con Benozzo e Perugino – In Umbria c’è un luogo dove ci si può completamente dimenticare che esiste un tempo dettato da regole. Un luogo dove lo spazio reale diventa quello bidimensionale di uno dei cicli di affreschi tra i più belli che l’Umbria può offrire. Si trovano a Montefalco – nel cuore del borgo medievale – circondato dalle vigne più famose della regione, quelle del pregevole vino Sagrantino.
Un luogo dove l’arte incontra la tradizione vinifica, castelli cantine, musei e fattorie didattiche: un viaggio emozionante per gli occhi e il palato tutto da assaporare lentamente…!
Non tener conto del tempo che scorre, lo saprete ormai, per me non è un problema. Ma qui, al Museo Civico di S. Francesco è piuttosto semplice. Dal 1452 gli affreschi di Benozzo Gozzoli si lasciano ammirare dall’abside poligonale dell’ex chiesa francescana, per volere di fra’ Jacopo da Montefalco. Il complesso museale comprende la già citata Chiesa di San Francesco, la splendida Pinacoteca civica, la sezione Archeologica, le cantine dei frati e alcuni spazi espositivi dedicati alle mostre temporanee.
La luce che entra dalla finestra stretta e lunga, crea sfumature ovattate e sognanti dei verdi e dei rossi che Benozzo ha scelto per raccontare le storie di S. Francesco. Dolcemente, sei accompagnato a scoprire alcuni degli episodi della vita del Santo: tra cui la nascita, la sua rinuncia ai beni terreni, la cacciata dei demoni ad Arezzo, la sua benedizione alla città e al borgo di Montefalco.
Sotto ai pannelli principali si trova il ciclo dei personaggi francescani illustri, mentre sotto il finestrone tre tondi raffigurano i laicissimi Petrarca, Dante e Giotto.
Immergiti anche tu nella scoperta del ciclo pittorico di Benozzo Gozzoli!!
Il suo stile a metà tra tardo gotico e rinascimentale, in anni in cui ormai il rinascimento nei centri più all’avanguardia la faceva da padrone, è perfetto per le colline umbre lontano dai chiassi, clamori e imposizioni dell’avanguardia ad ogni costo. Perfetto soprattutto oggi, per permetterci di capire che nell’arte e nella storia difficilmente ci sono rotture nette e decise, che il tempo è relativo e può scorrere a diverse velocità.
Ma le meraviglie, come vi dicevo qualche riga più su, non si limitano al pittore toscano. Alla parete opposta all’abside lavorò Pietro Vannucci, il Perugino. Sua è la quieta e posata Natività dei primissimi anni del 1500 che decorano l’edicola a sinistra dell’originario ingresso. Ogni dettaglio è delicatamente pennellato, per rendere eterei tutti i personaggi che partecipano alla scena, persino l’asinello e il bue, persi nel tempo e nello spazio come me che osservo il dipinto.
Cinquant’anni dopo Benozzo, eccolo il rinascimento a Montefalco, con i suoi colori e le sue forme morbide, con una scena meno affollata e con più respiro.
Trasmettere emozioni per immagini è l’obiettivo di ogni artista. A Montefalco Benozzo Gozzoli e il Perugino ci fanno un regalo enorme: qui possiamo contemplare la bellezza che viaggia costante per le varie epoche che l’hanno portata fino a noi.
Un po’ come il vino che vado a sorseggiare appena uscita da qua: il tempo non ha scalfito la sapienza dei vitigni e di chi li coltiva nel creare uno dei vini migliori d’Italia.