Come convivono l’Arte e il Covid a Firenze, Milano e Venezia in questo momento?
Accostare la bellezza dell’arte al periodo difficile sembra irriverente o perlomeno inopportuno. E’ esattamente il contrario, invece. Durante questo forzato lockdown le più belle città italiane come Firenze, Milano e Venezia possono essere ammirate come non si sono mai viste ed è un’occasione unica da vivere.
Il coronavirus, oltre che a portare sofferenza e disagio, ci dà un’enorme opportunità di riflessione sulle nostre città e ci porta a riflettere sulla sostenibilità di questo complicato meccanismo. Improvvisamente la pandemia congela il ritmo frenetico delle nostre giornate e tutto si ferma.
Siamo stati abituati a vivere e convivere con il viavai di masse di turisti provenienti da tutto il mondo, che fluttuano sulle piazze e le vie principali, che si addossano sulle scalinate e che affollano i musei più celebri. Improvvisamente tutto questo viene a mancare.
La vista dei centri storici come Firenze, Venezia o Milano, senza la solita ondata di turisti è sconcertante. Si alza il sipario su uno spettacolo oltre il tempo e lo spazio.
Durante il lockdown il noto fotografo Enrico De Santis, ha approfittato di questa occasione per immortalare queste bellissime città con un reportage unico.
Firenze
Ricordiamo Firenze nelle immagini dei nostri blogger Friend, quando durante il Blog Tour hanno visto una città viva e animata nel mercato centrale. Adesso la bellezza di Firenze non è svanita, è ancora qui! Ecco qui alcune delle sue parole del fotografo che ha realizzato il reportage a Firenze:
“Ho cercato la bellezza di Firenze tagliata da ombre dure. Come isole per proteggersi dal sole o viceversa come isole nere da non toccare, come sempre ogni cosa esiste nella concordantia oppositorum di antica memoria e questo virus alla Terra ha portato accadimenti opposti. Dolori ad alcune sue creature e favori ad altre. Ma ho cercato anche le persone, quelli che non hanno smesso di lavorare, come militari, infermieri e soprattutto rider di cui pochi parlano. Anche qualcuno con il cane o bimbi che giocano”.
La capitale del Rinascimento si rivela ai passanti senza veli e senza fastidiosi diversivi. In Piazza Santissima Annunziata, lo Spedale degli Innocenti di Brunelleschi viene immortalato dal fotografo regalandoci effetti di luce sorprendenti. Spazi armoniosi con contrasti di luci fortissimi. Il vuoto è assoluto ma l’edificio con i suoi spazi così umanamente concepiti, continua ad accoglierci nel suo loggiato.
Piazza della Signoria è ancora più bella ed austera. Tutti sono come fuggiti di fretta dalla propria abitazione come quando avviene una calamità, lasciando in casa gli averi più preziosi incustoditi. Il David di Michelangelo, davanti a Palazzo Vecchio, guarda ciò che è avvenuto con il suo sguardo intenso e sorveglia ancora la piazza animandola con le sue bellissime forme.
Il museo degli Uffizi è lo scrigno segreto della città, il cui contenuto rimane per adesso a noi celato.
Le vie principali della città che portano verso il Duomo di Firenze o verso le altre piazze ci concedono delle viste prospettiche pulite, con scorci che inquadrano solo le architetture rinascimentali più belle. Non ci sono più le bancherelle, tavolini, dehor e i turisti che ostacolano la vista e il passaggio, guide turistiche che muovono continuamente masse di persone da un luogo all’altro.
Si può passeggiare senza sgomitare sopra al Ponte vecchio di Firenze e ammirare con un po’ di calma l’acqua e i lungarni. La città ha ripreso a respirare e perfino le acque del fiume Arno appaiono più terse. Possiamo accorgerci di star percorrendo in ogni passo secoli di storia importantissimi e possiamo notare dettagli che tra la folla non facciamo mai attenzione: una figura in bronzo sul bordo della fontana, un’edicola di un santo in un angolo vicino alla bellissima Piazza Santa Croce.
Camminare in questi vicoli medioevali è semplice e mantenere le distanze dai pochi passanti è facilissimo. Le splendide losanghe geometriche e la bicromia della fiancata della chiesa sono ancora più vivide e il marmo bianco più splendente.
Milano
i nostri Blogger hanno potuto vivere durante il Blog Tour di Brickscape, una Milano diversa, insolita e nascosta. Adesso, in un silenzio irreale, Milano in fase di lockdown, appare ancor più bella e pulita. In tanti artisti vengono rapiti dal suo fascino e nella rete è possibile trovare diversi video che la riprendono. Le luci della sera illuminano con eleganza i suoi spazi pubblici. Pochissimi sono i passanti dentro la Galleria Vittorio Emanuele e questo ci permette di ammirare con ancora più meraviglia le decorazioni del tappeto di marmo.
Se facciamo attenzione alle decorazioni, possiamo scoprire tanti particolari che non avremmo mai notato, come i bellissimi segni zodiacali rappresentati sotto la cupola oppure lo stemma della città. In questo particolare frangente così poco felice, sarà carino rispettare qualche usanza portafortuna molto comune ai milanesi. Ammira il Toro, simbolo della città e scongiura la pandemia strofinando il piede sugli attributi di questo animale.
La bellezza batte il lockdown con un progetto chiamato “En plein art”. Sui social alcuni creativi hanno accostato opere d’arte famose ai luoghi storici e artistici di pregio di Milano che al momento sono chiusi. Oltre quaranta tavole di bellissimi capolavori sono state utilizzate per il progetto. Sono state pubblicate, in questo mese di novembre sui social, dove hanno già ottenuto centinaia di condivisioni. E a breve ne arriveranno altre. Alberto Bonetti racconta «Come tutti, avevamo cominciato a patire il momento difficile, ci occupiamo spesso di progetti legati alla cultura e all’arte, siamo molto sensibili sul tema».
Venezia
E’ consueto visitarla in primavera o d’autunno, o nel periodo del Carnevale. Visitare Venezia, almeno una volta nella vita, vale sempre la pena indipendentemente dalle stagioni, dalle condizioni meteomarine ancor più se non deturpata dalla massa di turisti. In questa città da fama mondiale, il flusso turistico giornaliero finisce coll’oscurare le parti più “inconsuete” ma non per questo meno belle.
In questo momento storico i nostri piedi o il volo di un drone, ci concedono una libertà straordinaria fatta di ricche suggestioni, infiniti angoli e particolari da osservare. Venezia, da ormai diversi mesi, cioè dal primo lockdown in poi, è tornata ad essere dei veneziani. Questa situazione drammatica ha consentito ai veneziani di riprendere a vogare nel Canal Grande con le barche a remi, oramai in disuso.
Giro in gondola a Venezia? Navigare nel canale con questo lento procedere, permette di apprezzare di nuovo la tranquillità, il microclima di questo ambiente e rispettare la biodiversità della laguna.
Uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse e dell’Istituto di Scienze Marine ha rilevato un netto miglioramento della qualità delle acque della Laguna grazie alla neutralizzazione della pressione antropica ed altre condizioni ambientali favorevoli.
Inoltre circolano sul web testimonianze fotografiche e video che ci portano virtualmente dentro le piazze. Un breve video girato dal drone, ci permette di sorvolare sulla città nella sua completa e incredibile paralisi. Le bellissime scene che riprendono dall’alto Piazza San Marco, la Basilica, il Ponte di Rialto e la laguna veneziana hanno dell’incredibile.
Anche il reportage fotografico di De Santis ci fa viaggiare in questi vicoli e canali con il fiato sospeso. Ecco le parole di De Santis:
“L’assenza delle persone ci consente di ammirare le meraviglie delle nostre strade e delle nostre piazze senza interruzioni, nella loro completezza [..] L’assenza di persone sospende i nostri centri in un tempo indefinito che ci consente di viaggiare nei secoli delle loro storie. E di cogliere meglio la loro anima.
Ognuna diversa. Venezia più di altre è surreale come un dipinto di De Chirico, sembra ferma in un tempo immobile e al contempo è viva grazie all’acqua dei suoi canali. Si sente che respira e si esibisce nuda sperando di tornare ad essere guardata da molti, ma mai più invasa da troppi” .
Una città che ha vissuto negli ultimi anni un turismo eccessivo, è passata ad essere in poco tempo, completamente vuota e deserta.
Oggi Venezia però è più vivibile, più bella e questo può essere un seme di riflessione per progettare nuovi interventi verso una sua conversione sostenibile.
Noi italiani, abbiamo la possibilità di riscoprire solo in questo frangente di tempo, la bellezza delle nostre città e rivivere con una rinnovata serenità spazi che oramai abbiamo dato in prestito al mondo intero.